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vista dall’osteria |
Ore 13 e 30 e i languori della fame ormai sono persistenti quindi Luca ci ha fatto accomodare nella sua osteria, struttura dal panorama mozzafiato e dalla disposizione bizzarra.
Ricavata da diverse piccole costruzioni tipiche al centro del paese appare come un micro-borgo, con un piccolo cortile interno, un giardino a terrazzo, una pensione con camere, tutto curato con lo stile tradizionale trentino. Finalmente a tavola. La carta sembra interessante. Tradizione, prodotti locali, se non localissimi e un singolare glossario/vocabolario dal Cimbro all’Italiano.
Cos’è il Cimbro?
La domanda sorge spontanea… avrebbe detto il buon Lubrano! Il Cimbro, ci spiega Luca, è la lingua più piccola al mondo, parlata da non più di 2000 anime, tipica degli altopiani di Folgaria, Luserna e Lavarone, ma con strascichi anche ad Asiago. Probabilmente una versione arcaica del tedesco, rimasta isolata ed incontaminata tra queste valli, portata dai coloni bavaresi insediati in queste terre dal Principe Vescovo di Trento per le bonifiche dei pascoli.
Voltiamo pagina, pappa finalmente!
Tartare di carne salada, lardo alle erbe e cannella, cialda di polenta con vezzena e porcini, zuppa patate e porcini, gnocchetti di pane ed erbette, cervo al ginepro, casaria di ricotta di malga.
I miei trigliceridi fanno un sobbalzo nelle arterie! Che meraviglia e quando i piatti arrivano in tavola sobbalza tutto il resto del corpo. Belli da vedere e gustorissimi da mangiare.
Per il vino Luca consiglia una particolarità: una bottiglia di Foja Tonda, vino rosso molto gradevole tipico del territorio e molto antico.
Pranzo favoloso, ma ancora inebetito dai sapori vengo risvegliato da un bip-bip insistente. Luca scatta e risponde ad una radio: chiamata d’emergenza. Si scusa: “devo rispondere alla chiamata, parto con l’ambulanza per un recupero“.
Cosa? Assessore, chef e ora anche volontario C.R.I.? Per la comunità si fà tutto!
Andrea, fratello di Luca, ci intrattiene con racconti di paese e storia Cimbra e scopriamo che entrambi sono giornalisti e scrivono su un giornale locale. Anche giornalisti? Ma questi quando dormono? Le parole “Passione” e “Comunità” sono quelle che si mi si cristallizzano in testa vedendoli di nuovo insieme dopo il rientro di Luca. Passione per la comunità. Incredibile da pensare per noi cittadini “civilizzati” che non riusciamo ad andare d’accordo nemmeno sul pianerottolo!
Ci lasciamo alle spalle questo “intermezzo di soccorso” e usciamo alla volta dei percorsi nei boschi: Sentiero “dell’immaginario” e Sentiero “dalle storie alla storia”.
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Foto di @mr_giallo |
Il primo percorso si snoda lungo una mulattiera costellata di sculture su tronchi che ricordano vecchie leggende cimbre davvero suggestive con statue di personaggi che hanno vissuto questi luoghi e aree per bambini, mentre il secondo si arrampica fino al Forte della grande guerra, arricchito da sagome in metallo e ceramica che raccontano storie di uomini, donne e bambini alle prese con le vicende belliche.
I miei piedi di balsa dolgono, ma sono contento di queste esperienze e quando ci salutiamo con Luca, Andrea e la famiglia Zotti risaliamo in auto con un pezzetto di Trentino nel cuore.
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il Basilisco, leggenda cimbra, intagliata in un albero |
Grazie della vostra Passione, da domani ne avrò anche io un po’ di più nelle mie cose!
Grazie ancora, Luca e Lorenza!
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