Strade del Vino e dei Sapori Trentino: Il Castelliere di Balter
Sembra il nome di una favola invece è una splendida realtà: una bella cantina di vini trentini.
Percorriamo la strada attraverso “il bosco della città” di Rovereto senza sapere cosa ci avrebbe aspettato, ma appena usciamo dalla selva si apre la vista sulle vigne e nel mezzo, isolata, questa piccola rocca con un torrione del 1500. Se fosse stata notte e nel mezzo di un temporale ci avrei pensato due volte a bussare a quel portone di legno pesante, all’ombra dei merli di pietra. Fortunatamente era una splendida giornata e quando si apre l’uscio non troviamo ad accoglierci Igor ma una solare e sorridente Clem Balter.
Clem ci accompagna in cantina che ovviamente è al piano sotto, o meglio sottoterra. Scendiamo una stretta scala, attraversiamo una porta in legno e ci ritroviamo nelle grotte con arco a volta di blocchi di pietra, fresche e in penombra, ma il rincorrersi di rastrelliere per il remuage aggrappolate di bottiglie si vedono benissimo. Mi innamoro subito di questi locali angusti. Clem ci ricorda tutti i passaggi del Trento D.O.C., ma la mia curiosità viene colpita da una serie di manometri che spuntano un po’ qui e un po’ là, applicati a tappo su alcune bottiglie coricate nel loro lungo riposo. Pressione. Controllo delle atmosfere delle bottiglie, che deve rimanere intorno alla tacca n.6. Incredibile, fino ad oggi ho visto controllare la pressione del sangue, delle gomme della vespa, la pressione dell’acqua, ma mai del vino!
Clem ci spiega che l’azienda Balter per il suo Trento D.O.C. dosa la quantità dei lieviti in quantità appena sufficienti per far partire la fermentazione, senza mai abbondare. E’ un rischio. Si perchè i lieviti sono organismi viventi e a volte qualcuno fa cilecca. La fermentazione parte lenta e il vino non è commercializzabile. Ma allora perchè lo fanno? Clem ci illumina di nuovo. La famiglia ha sempre aspirato ad una produzione di alta qualità in cui i sentori di lievito non siamo mai eccessivi. Un bouquet elegante e non da baguetteria insomma! Ok! Quindi i manometri segnalano appena un campione risulta loffio e quindi vie escluso dall’elitte. Visitiamo il resto dell’impianto produttivo, tutto sotto terra, oggi con una moderna macchina per la sboccatura automatica.
Fino a qualche anno fa la sboccatura la facevamo a mano, dice Clem, attenti a schivare i tappi che saltavano. Una per una. Bellissimo. Ma quando si beve? Un ultimo sguardo alla linea di imbottigliamento ed etichettatura e poi si risale per gli assaggi. É ormai la mezza, è perfetto per un bel aperitivo! Ci siamo.
Ci sediamo una stanza con soffito a volta intonacato e decorato con un affresco di sconosciuta epoca che è riaffiorato dalle croste di intonaco che lo hanno celato per anni. Un muro diroccato oltre il quale si scorgono filari di vite rigogliosi, questo è il soggetto dell’affresco. Di buon auspicio! Mentre osservo vengo “svegliato” dal dolce suono di un sughero che viene espulso dalla sua sede da oltre 6 atmosfere. Poc! Oh! Ora si ragiona. Clem versa il Trento D.O.C. Base e prepara il Brut Rosè.
Un perlage fine e un profumo gradevolissimo. Buono il Rosè, ma il Brut ha la marcia in più di un sapore classico, elegante ed intenso. L’azienda produce anche vini fermi, 3 rossi ed un bianco, con delle etichette davvero curiose. Dei mascheroni molto naif, e credo di ricordare realizzati da una bimba disabile, forse. Il brut mi ha decisamente distratto!
Senza esagerare chiedo un assaggio di Sauvignon che trovo molto piacevole. E’ tardi e il nostro cammino deve riprendere. Ancora una storia uscendo. La bomba! No, non è un gossip incredibile. È proprio una bomba, che è stata trovata quando furono scavate le nuove cantine ed era lì, assopita ma potenzialmente attiva. Questi monti attorno a Rovereto infatti sono stati dilaniati dalla guerra e i grandi monumenti come l’Ossario o il Museo della Campana sono a ricordarlo. Bene è ora dei commiati.
Salutiamo la gentilissima Clem che vediamo sparire dietro il pesante portone.
Ciao, grazie ancora! Mi ricorderò sempre di questa splendida “eccellenza”!
Post scritto da Gianluca Candela, foto di Ilaria.
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https://www.ilariabarbotti.it/sapori-e-luoghi-del-trentino-luserna-e-lusernarhof-passione-e-comunita/
http://www.ilarysgrillsocial.com/2013/08/sapori-e-luoghi-del-trentino-strade-del.html
https://www.ilariabarbotti.it/albeinmalga-ecco-cosa-faremo-in-trentino/
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